Eccoci, riprendiamo da dove ci siamo lasciati, gennaio caro.
Sei stato bello pieno, fra muffe, pozzetti, armadi esplosi, influenze, esami difficili, laboratori intensi e nuove relazioni, nuove vite che nascono, lavoro faticoso, la lotta contro il richiamo del letargo ogni mattina.
Altro che unicorni. L’unica cosa davvero contronatura è gennaio. E’ il mese in cui tutto riposa, tutto rallenta, tutto dorme: gli alberi, gli animali, la luce, la cremeria con le serrande abbassate. Tranne noi. Noi ci ostiniamo a tenere i ritmi del resto dell’anno. Ecco perchè le influenze arrivano ora: è il corpo che ti riprende, ti dice fermati!
Sei lungo: hai 31 giorni, di più non si può, anche se nel mio calendario personale te ne darei almeno 40. Te li meriti.
Ieri ho guardato invece il calendario dei tramonti: guadagniamo uno o due minuti di luce al giorno. Sono preziosi. Comincia a sentirsi la mancanza della luce della sera, quando esci dall’ufficio. Ti dice “c’è ancora tempo, hai ancora tempo“.
Chiudi a modo tuo, con quella spolverata di neve che si scioglie gocciolando giù dai tetti e correndo via lungo le strade, al sole limpido del giorno dopo. E il giorno dopo è febbraio: ed è quasi un po’ primavera.